“Non ho fallito. Ho solo trovato 10.000 modi che non hanno funzionato”. Thomas Edison
Se è vero che tutto torna questo post lo dimostra ancora una volta.
Da qualche giorno mi sono presa il compito di scrivere 6000-7000 caratteri sulla Celebrazione nella transizione… le contaminazioni artistiche, il ruolo del teatro e dell’arte e della musica e della creatività in transizione, i rituali nella natura, le stagioni… etc. etc. etc.
Il compito non è facilissimo: mi piacerebbe parlare di troppe cose, anche, perchè no, della celebrazione dei morti (da tempo alcuni di noi immaginano un’agenzia di pompe funebri per un trapasso a modo nostro) soprattutto mi piacerebbe parlare della celebrazione del fallimento.
Nonostante il personaggio Edison sia discutibile ( pare sia stato più che altro uno scopritore di talenti a cui rubava l’invenzione per brevettarla a suo nome) sono d’accordo su questa cosa che per progredire bisogna soprattutto provare e quindi anche fallire. L’importante è che non ci vadano di mezzo persone, animali,cose,fiori,frutti,ecc ecc.
Arrivo al dunque prima di perdermi del tutto.
Qui a Lame il gruppo guida ha perso molta della verve dei primi tempi. Abbiamo veramente fatto un sacco di cose dal primo incontro con la Transizione (che risale a marzo del 2009) e ultimamente non abbiamo più voglia di organizzare incontri, talk ecc ecc. anche perchè siamo presi da altre avventure che sempre riconducono al meraviglioso mondo Transition.
Il volantino in alto è un esempio. Ricordo perfettamente la volta che è arrivato Antonio. Come tutti i lunedì ci incontravamo alla biblioteca Lame come gruppo Guida, accogliendo i cuirosi che volessero saperne di più. Era dicembre, faceva freddo ed eravamo in pochi, ma è arrivato Antonio ed è entrato nel Gruppo guida. Nel giro di poco tempo, si è appassionato al discorso dell’orto. Ha fatto richiesta al Comune, nel griro di un anno era il presidente dell’associazione Zona Ortiva Erbosa e adesso eccolo qua che propone l’orto sinergico. Insomma, ha trovato un suo modo per portare avanti i nostri minuscoli compiti.
Come Stefano che è socio fondatore di Arvaia , realtà contadina cittadina che utilizza solo metodi naturali, come Riccardo, che continua a essere presente agli incontri di Bologna Cat .
e che dire degli altri che in qualche modo sono passati da qui? Penso a Giò, he ha messo in piedi la bella realtà di Bologna Dentro Porta. Clara, che ha costituito il gruppo Sardegna in Transizione e che l’altro giorno mi ha detto usa ancora la mia pasta madre e che anzi la sta distribuendo in terra sarda. Penso a Elisa che ha fatto a Lame il Ceat e che ora sta organizzando il Sicilian Tour .
Insomma, penso che i frutti generati dai nostri incontri sono stati tanti e questa cosa mi emoziona tantissimo perchè capisco che c’è veramente tanto da celebrare, altro che fallimento!